Hotel di charme, ristoranti gourmet, bar panoramici e centri per il diving sono alcuni dei progetti vincitori nell’ambito del terzo bando Valore Paese-fari che il Demanio ha avviato nell’ottobre 2017 e che sta arrivando, parzialmente, a conclusione. Il Demanio ha infatti scelto cinque progetti (su nove beni messi a bando) ai quali dare la concessione, prevista fino a 50 anni, mentre la Difesa, partner nel bando con altre otto strutture, è ancora in fase di decisione.
In attesa delle scelte della Difesa, l’agenzia del Demanio guarda avanti e punta a pubblicare a luglio il quarto bando dedicato sempre a fari e “affini”, mentre a settembre arriveranno i nuovi bandi 2018 dedicati al progetto “Cammini e Percorsi”, iniziativa dedicata alla riqualificazione dei beni di proprietà del Demanio e degli enti locali situati lungo percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi. In questo ambito il programma è mettere a bando circa cento immobili ogni anno per un triennio.
Tra i beni del Demanio aggiudicati ci sono l’isola di San Secondo nella Laguna di Venezia che è andata in concessione alla New Fari, che ha proposto il recupero dell’isola in chiave turistico-culturale. L’edificio esistente diventerà una guest house per eventi e ristorazione mentre il parco circostante diventerà uno spazio destinato a eventi culturali e attività sportive. Nella Torre Cupo a Corigliano Calabro, assegnata alla società Movida Beach, aprirà un ristorante gourmet con scuola di formazione di Alta Cucina, mentre la torre Monte Pucci di Peschici in Puglia è stata assegnata alla Peschici Srl Unipersonale che creerà uno spazio destinato alla cultura, all’arte e al commercio sostenibile. Anche ad Ancona nel faro del Colle dei Cappuccini verrà aperto un ristorante gourmet, mentre nel faro di Capo Santa Croce nascerà un Luxury Lighthouse Art Resort (si vedano schede in pagina).
Restano esclusi dalle aggiudicazioni Ca’ Roman nella Laguna di Venezia, il faro Semaforo Nuovo a Camogli in Liguria, faro di Riposto a Catania e la torre Ayala a Taranto, questi ultimi due già presenti in bandi precedenti. Si tratta di immobili che incontrano poco interesse per via dello scarso appeal delle location e dello spazio limitato da riqualificare che non consente di avviare progetti remunerativi.
A oggi, terzo bando compreso, sono stati assegnati a privati 29 tra fari, torri ed edifici costieri nell’arco di due anni con l’obiettivo di avviarli a nuova vita. Dai primi due bandi lo Stato incasserà in tutto 760mila euro all’anno (15,4 milioni nell’intero periodo di concessione), per un totale di 17 milioni di investimenti diretti e una ricaduta economica complessiva di 60 milioni. Una nicchia nel panorama immenso del patrimonio immobiliare pubblico, in larga parte però inalienabile.
La Difesa dovrà, invece, valutare le offerte arrivate per otto fari: Porto Santo Stefano e Punta Lividonia in Toscana, in Calabria il faro di Punta Stilo, il faro di Punta Alice (Crotone) e di Capo Rizzuto, e ancora in Sicilia il faro Dromo Caderini a Siracusa, Punta Marsala sull’isola di Favignana, il faro di Capo d’Orlando a Messina e il faro Punta Omo Morto a Ustica.
La strategia del Demanio prevede anche nuove formule per ampliare il raggio di azione. Tra cui la trattativa diretta con i privati nell’ottica di semplificare le procedure se il bene non viene assegnato con un bando. I beni “difficili” potrebbero anche essere inseriti in bandi di finanziamento per trovare le risorse necessarie all’avvio del progetto.
Nell’ambito del progetto “Cammini e Percorsi” sono state finalizzate 13 aggiudicazioni per i bandi di concessione gratuita, mentre per i beni di pregio sono arrivate cinque offerte per quattro strutture: la Birreria della Caserma Mameli di Bologna, la Batteria Marco Polo a Venezia, la Caserma della Gdf Alberoni a Venezia e la Stazione di Salionze a Valeggio sul Mincio (Verona), che saranno assegnate nell’arco di alcune settimane.